giovedì 29 ottobre 2015

Spunti per una giornata serena - Luc Dieu - grafica dei 6 movimenti






Nel precedente post abbiamo descritto le principali caratteristiche ed i benefici derivanti dalla pratica di questo quyen.

Per permettere di comprendere meglio la sequenza dei movimenti, li proponiamo di seguito. Ricordiamo che il metodo migliore per poterli apprendere è di essere seguiti da un maestro, così come si può fare durante le lezioni che si tengono a Rosta e Sangano.

In questa maniera si potranno conoscere anche i significati più profondi come, per esempio, il riferimento tra i movimenti ed i meridiani.
Ad ogni disegno è abbinata anche una fotografia che facilita la memorizzazione della sequenza.











Vi spettiamo con le vostre curiosità ed i commenti dopo la pratica.
Buon allenamento.





giovedì 22 ottobre 2015

Spunti per una giornata serena - Luc Dieu



“La mattina quando vi alzate, fate un sorriso al vostro cuore, al vostro stomaco, ai vostri polmoni, al vostro fegato. Dopo tutto, molto dipende da loro.”    Thich Nhat Hanh

Confesso che avrei voluto avere le capacità mentali del monaco vietnamita Thich Nhat Hanh ed essere stato io l'autore di questo bellissimo pensiero, ma per il momento mi sto ancora allenando ;-) .

Come?

Uno degli strumenti che la pratica del VIETCHI ci mette a disposizione è un Quyen (o sequenza di movimenti) che si chiama LUC DIEU il cui nome vuol dire:

I SEI MOVIMENTI MERAVIGLIOSI

Il Quyen  è composto da 6 movimenti che vengono ripetuti in sequenza.

Il significato è molto bello e ci accompagna in un breve viaggio, nel quale ci possiamo identificare, se riusciamo a soffermarci un attimo senza essere sopraffatti dagli eventi.

La prima tappa prevede il riuscire ad affrontare ogni situazione sorridendo.

Direi che è un obiettivo che, da solo, ci potrebbe impegnare non per un giorno ma per tutta la vita e ci permette di cambiare la visione della vita stessa. Tanto vale iniziare ad allenarsi il prima possibile.

Se siamo pronti a sorridere agli eventi che la vita ci propone, non abbiamo paura del cambiamento e quindi siamo pronti  al secondo movimento dove ci viene suggerito di porre l'attenzione al fatto che ogni fenomeno ha un ciclo. Da dove cominciare a notare questo aspetto? Potremmo, per esempio, iniziare dal ciclo di inspirazione ed espirazione, il giorno e la notte, le stagioni dell'anno, le fasi della luna, il ciclo della vita. Insomma.... anche se non ci facciamo caso tutto è in continuo movimento. L'insegnamento che possiamo immediatamente trarre è che MAI si deve stare fermi, occorre sempre essere in azione (ed anche la meditazione E' azione).

Visto che abbiamo scoperto il mondo dei cicli possiamo avanzare alla prossima tappa; il terzo movimento ci allena ad utilizzare le esperienze del passato per vivere il presente, progettando il futuro. La famosa frase "storia maestra di vita" trova qui la sua collocazione ideale, ma praticando l'esercizio si applica anche un messaggio complementare, dato che dal futuro si torna al presente per poi finire nel passato. Quindi c'è una fortissima continuità tra questi aspetti in maniera bidirezionale e questo ci lascia ampi spazi di riflessione.

Per riflettere.... ci vuole pazienza. A chi ci possiamo ispirare per questa dote? Per esempio ad un animale molto intelligente e saggio: l'elefante. Ma... quale tra gli elefanti è il PIU' paziente? L'elefante anziano, quello bianco. E' infatti la pazienza dell' elefante bianco che è il significato del quarto movimento.

L'elefante è un animale di terra, delle grandi savane africane; per prevedere il futuro (terzo movimento) occorre saper guardare oltre, più in la di quello che gli animali di terra possono fare. Occorre andare in alto, nel cielo. E' la chiaroveggenza del gabbiano il quinto movimento, che ci ricorda che dobbiamo cambiare punto di vista per vedere quello che gli altri non vedono. Chiaroveggenza vuol proprio dire vedere chiaro.

Il sesto ed ultimo movimento conclude questa bellissima storia; abbiamo allenato tutto: il coraggio nel cambiare, il movimento, l'analisi, la saggezza, la vision.. che ci manca?
L'AZIONE!

Il sesto movimento allena il nostro cuore ad essere sereno nell'affrontare le nostre paure.

Bene! Se vogliamo dare un nome più "formale" a questi concetti possiamo ricordarli con questa scaletta:

1 - Offrire un fiore di loto 
2 - L'uomo vero che gira la ruota
3 - Osservare l' universo
4 - La pazienza dell'elefante bianco
5 - La chiaroveggenza del gabbiano 
6- Cuore senza paura

Quante volte ripetere questa sequenza? La risposta la trovi in questo post.

Ed ora si che vi posso augurare .... buona giornata!

N.B: aspettiamo i vostri commenti.

venerdì 16 ottobre 2015

E' più facile migliorarsi praticando il VIETCHI - Tuyen Sinh ed Thien Ha Quyen



Giustamente dopo uno stage .... inizia il lavoro!!  A Trento sono state presentati 2 quyen (o sequenze di movimenti) che si prestano a vari livelli di studio e comprensione (caratteristica comune a tutti i quyen che pratichiamo). Nell'articolo di seguito, la Maestra Iva  Tue Y spiega come la pratica può essere anche utilizzata per scoprire errori che altrimenti sarebbero rimasti "sommersi". Sicuramente è un bellissimo metodo per poterci migliorare da applicare alle piccole difficoltà quotidiane. Buona lettura e fateci sapere cosa ne pensate.
Con i grandi numeri si scoprono i piccoli errori

Vi siete mai chiesti come mai nelle arti come la nostra, si ritiene che la ‘ripetizione’ sia importante?

Noi sì, e nell’ultimo stage di Trento l’11 e 12 Ottobre 2015, l’abbiamo riproposta all’interno dello studio di due sequenze molto interessanti legate a due visioni dei fenomeni dell’universo: il mutamento graduale e la cooperazione tra forze opposte

Sicuramente il motivo più evidente è che la pratica,  attiva energizza  riequilibra e rende il corpo più flessibile e ‘giovane’, ma c’è un’altra ragione ed è questa:

“Con i grandi numeri si scoprono i piccoli errori”
La ripetizione è considerata da noi occidentali ‘noiosa’ e ‘sterile’. Abbiamo bisogno di una motivazione e di uno obiettivo valido che non sia solo un ‘numero’.
Le nostre tecniche lavorano sulla persona nel suo insieme nella ricerca dell’equilibrio, della proporzione, dell’armonia e della simmetria: ripetendo  e ripetendo ancora le sequenze, ci si accorge dei piccoli errori commessi negli spostamenti che,  proprio perché molto piccoli con una sola esecuzione non sarebbero portati alla nostra attenzione. Questa la riflessione che è emersa a Trento e che noi assumiamo come spunto e fattore stimolante per la nostra pratica.


                                            Iva CAPUTO

 

giovedì 1 ottobre 2015

Sviluppa la tua CREATIVITA' con il VIETCHI - TUYEN SYNH QUYEN


Siamo in ufficio: il responsabile ci coinvolge in una riunione dove viene chiesta la nostra opinione. Come ci comportiamo? Ci sentiamo nel panico oppure siamo in grado di intervenire dando un valore aggiunto?

Ora pensiamoci a casa: è da tempo che cerchiamo quell’idea per migliorare un qualcosa che non ci soddisfa (magari vorremmo ridefinire gli spazi interni oppure applicare una soluzione che tanto ci è piaciuta a casa dal nostro amico). Cosa ci blocca impedendoci di raggiungere questo obiettivo?

Immaginiamo infine una serata con gli amici: vorremmo fare una bella figura. Andiamo nel guardaroba ma non riusciamo ad abbinare con soddisfazione quello che abbiamo. Come possiamo vincere questo disagio e trovare “quell’accessorio” che permetta di distinguerci?

Il denominatore comune che permette di RISOLVERE queste situazioni può essere trovato nella CREATIVITA’.

Essa è una caratteristica comportamentale che ci consente di trovare una risposta a tanti problemi aumentando l’apprezzamento altrui e la nostra autostima.

BENE….. ma come MIGLIORARE la nostra creatività?

Si può attingere a molte risorse che ci possono aiutare ed una di queste è il VIETCHI.

Le sequenze di movimenti (quyen) sono infatti associate a significati “sociali”, da applicare in ogni momento della nostra vita, ed allenano anche uno dei più potenti strumenti per essere creativi: L’ANALOGIA.

Ecco un esempio: il TUYEN SYNH QUYEN.

L’obiettivo di questa sequenza è far comprendere ai praticanti il collegamento tra i vari elementi (fuoco, terra, metallo, acqua e legno) per capirne l’applicazione nei vari campi della vita quotidiana.

     MA NON SOLO!!!

Per analogia (e da qui possiamo prendere spunto per risolvere le NOSTRE esigenze) ad ogni elemento viene associato un organo del nostro corpo.
Per esempio al fuoco viene associato il cuore, alla terra la milza ecc… ; quindi da un concetto relativamente “astratto” passiamo subito a qualcosa che ci tocca direttamente capendo in prima persona quale organo è collegato ad un altro e le conseguenze di questo aspetto…

     ANCORA DI PIU’ !!!

La creatività una volta innescata diventa un fiume in piena che regala ENORMI soddisfazioni.

Ad ogni organo (e quindi ad ogni elemento) viene associata un’EMOZIONE: per esempio al cuore (e quindi al fuoco) viene associata la gioia, alla milza (e quindi alla terra) la preoccupazione ecc…

     Finita qui? Assolutamente no!

Questo è solo L’INIZIO DEL VIAGGIO verso il benessere; praticando con costanza il quyen, ci si allena a capire i COLLEGAMENTI tra i vari concetti e quindi a poterne acquisire tutte le potenzialità scoprendone di nuove.

Ed ora che conosco quale strumento utilizzare per non trovarmi in difficoltà in ufficio, a casa, con gli amici che cosa devo fare?

     SEMPLICE!

Devo conoscere BENE questo strumento e per farlo si può venire alle lezioni che si tengono a Rosta o Sangano oppure……

partecipare ad uno stage specifico che sarà tenuto a Trento nel week-end del 10 ed 11 ottobre dai Maestri Iva ed Edio (sono i Maestri di Rosta e Sangano) e la Maestra  Paola che guiderà il suo gruppo di persone simpatiche ed accoglienti!!

Durante lo stage verrà insegnato anche un altro bellissimo quyen: il THIEN HA.

Ora spetta solo a TE!

Pensavi che leggendo questo post avresti trovato tutte le risposta alle tue esigenze?
Direi che…. non basta leggere un libro di cucina per poi poter mangiare.


Un po’ di AZIONE è necessaria !

VIENI A PROVARE